Palermo, anche i Biologi nel corteo al seguito del Carro di Santa Rosalia il 14 luglio

Per la prima volta, anche i Biologi, insieme con i rappresentanti delle altre professioni sanitarie e con quanti altri si sono contraddistinti nel fronteggiare l’emergenza epidemiologica, prenderanno parte al corteo al seguito del Carro di Santa Rosalia, la sera del 14 luglio, a Palermo. Per la circostanza, l’Ordine dei Biologi della Sicilia sarà presente, con il suo commissario, il dott. Nicola Locorotondo.

La decisione di coinvolgere anche i “camici bianchi” nei tradizionali festeggiamenti organizzati in onore della Santa Patrona, è stata presa dal neo eletto sindaco del capoluogo siciliano, Roberto Lagalla, come momento “non solo celebrativo”, ma anche “come l’inizio di un percorso di rinascita e di necessario ritorno alla condivisione collettiva dei luoghi rappresentativi della Città nei quali si intessono e costruiscono quelle relazioni umane e sociali sacrificate durante i difficili anni della pandemia da Covid-19”.

“Saremo onorati e ben lieti di partecipare al corteo al seguito del carro della nostra Santa Patrona” ha risposto il dott. Locorotondo, destinatario della lettera del sindaco Lagalla. “Quello dei Biologi – ha aggiunto il rappresentante dei biologi siciliani – è stato un impegno silenzioso, massiccio e costante, che li ha visti attivi, inizialmente, nelle ‘trincee’ dei laboratori di analisi cliniche, dove hanno lavorato sodo per isolare il virus della Sars Cov2 e poi nei centri vaccinali, negli ospedali, nelle farmacie dove sono stati impegnati come soggetti vaccinatori ma anche per eseguire test e tamponi anti Covid”.

“Noi Biologi siamo stati uno degli argini più forti contro il dilagare della pandemia e tanti nostri colleghi hanno purtroppo pagato il prezzo più salato nel tentativo di debellare il terribile morbo. E’ a loro che, in questi momenti, va il nostro pensiero, commosso e profondo, unitamente al più sentito e doveroso ringraziamento che pure gli è dovuto da parte di tutta la comunità. A Santa Rosalia che affidiamo le loro anime unitamente alle nostre preghiere” ha concluso il commissario dell’OB della Sicilia.

“Con i suoi 53mila iscritti, l’Ordine dei Biologi è stato in prima linea nella lotta al Covid, operando negli ospedali, nei centri vaccinali, nei laboratori di analisi” ha commentato, dal canto suo, il dott. Pietro Miraglia, vicepresidente dell’ONB, secondo il quale “in virtù dello sforzo profuso (12mila biologi sono stati impegnati solo nel Sud Italia) e mettendo a punto gli insegnamenti della biologia molecolare, siamo stati in grado di produrre e lavorare un numero immenso di tamponi grazie ai quali si è riusciti non solo a monitorare l’andamento della pandemia, ma anche a fermarne l’ulteriore diffusione”.

Il tutto, ha aggiunto ancora Miraglia: “senza dimenticare il contributo fornito da tanti nostri bravi ricercatori, i primi in assoluto ad isolare il virus in Italia”.

Il vicepresidente dell’ONB ha voluto poi ricordare il contributo fornito dai biologi nei laboratori di analisi cliniche private convenzionati con il SSN “nel momento più drammatico della pandemia quando le strutture pubbliche chiudevano i battenti e migliaia di pazienti si riversavano nei nostri centri per ricevere sostegno ed assistenza”. Infine, ha detto ancora Miraglia: “come non ricordare i gravi lutti che anche la grande famiglia dei biologi ha subìto nell’impari lotta contro il morbo?”. “Ricordiamo sempre quanti oggi non ci sono più nelle nostre intenzioni di preghiera” ha concluso.

La lettera invito del sindaco Roberto Lagalla