Covid, laboratori di analisi: tariffe tamponi rapidi troppo basse.​ Il Tar Sicilia vuole vederci chiaro

Com’è noto, con la circolare del 25 settembre 2020, l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana ha previsto la possibilità, per i laboratori di analisi cliniche dell’isola, di effettuare i tamponi antigenici cosiddetti “rapidi” per il Covid 19, fissando una tariffa regionale obbligatoria di 15 euro. Lo scrive il portale Siciliaonpress rivelando come molti laboratori, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, abbiano deciso di ricorrere al TAR Sicilia Palermo impugnando il provvedimento di determinazione della tariffa, ritenendo il prezzo stabilito assolutamente inadeguato e diseconomico. Nel ricorso al Tribunale amministrativo regionale – spiega ancora il sito d’informazione – è stato messo in evidenza come la tariffa sarebbe stata determinata in assenza di qualsivoglia istruttoria volta, se non ad una concertazione con le associazioni di categoria dei laboratori di analisi, quantomeno ad un’audizione o consultazione delle stesse. Inoltre, con il ricorso al Tar è stato rilevato anche come la tariffa sarebbe stata determinata in assenza di un’apposita analisi volta ad individuare i dati di costo e i prezzi di mercato. Tale assenza avrebbe fatto si che l’Amministrazione regionale fissasse una tariffa del tutto disancorata non solo da quelle normalmente applicate dai laboratori – sia in Sicilia che nelle altre Regioni – ma, addirittura, avulsa dagli stessi costi di produzione. Solo a mo’ di esempio, la Regione Puglia, tenuto conto di un’analisi dei prezzi applicati nelle altre regioni, ha stabilito, per i test rapidi, una tariffa pari ad euro 25 e prezzi analoghi sono stati applicati anche in Campania e nel Lazio. Di converso, il prezzo imposto dalla Regione Siciliana (15 euro), come hanno fatto notare i ricorrenti, sarebbe diseconomico e irragionevole, dal momento che non terrebbe conto dei costi assai rilevanti dei kit per i test rapidi, dei costi del personale necessario per l’espletamento dei test rapidi, dei costi per i Dispositivi di Protezione Individuale (c.d. DPI) e per l’igienizzazione, indispensabili a garantire la sicurezza e la salute del personale e degli utenti. A tale riguardo, lo stesso Ordine Nazionale dei Biologi ha chiarito che la tariffa di 15 euro è insostenibile giacché​ il “test viene venduto, dai fornitori ai laboratori di analisi, a circa 10 euro. Un costo a cui vanno poi aggiunte anche tutte le altre spese sostenute nei laboratori ed indispensabili per la obbligatoria messa in sicurezza e sanificazione dei locali a esclusivo interesse del personale e degli stessi pazienti”.
Ancora, con il ricorso al Tar, è stata evidenziata un’evidente disparità tra la tariffa fissata per i laboratori di analisi e quella, invece, prevista per i medici di medicina Generale e per​ Pediatri di libera scelta. A questi ultimi, infatti, non solo è stata riconosciuta una tariffa pari a 18 euro ma sono stati anche gratuitamente forniti (a differenza di quanto accaduto per i laboratori di analisi) “i tamponi antigenici rapidi” e i necessari “Dispositivi di Protezione Individuale (mascherine, visiere e camici)” .
Il TAR Sicilia Palermo, presidente dott. Calogero Ferlisi, relatore dott. Sebastiano Zafarana, tenuto conto delle censure formulate dagli avv.ti Rubino e Impiduglia, ha ordinato pertanto all’Assessorato alla Salute di chiarire, entro 10 giorni, se la tariffa per i tamponi rapidi sia stata fissata a seguito di apposita “analisi volta ad individuare i dati di costo e i prezzi di mercato” . Tradotto in poche parole: Il Giudice Amministrativo intende, sostanzialmente, accertare se la tariffa fissata sia “diseconomica ed insostenibile per i laboratori di analisi”. Il Tar ha, inoltre, fissato una nuova udienza per il 13 gennaio 2021 nella quale si pronuncerà sulla legittimità della tariffa dei tamponi rapidi.

Fonte: Siciliaonpress.com