Coronavirus, tamponi rapidi su card: la Regione fissa le tariffe a 15 euro. Miraglia (ONB): “A quelle cifre il test non si può fare”

Con documento del 25 settembre scorso, l’assessorato alla Salute della Regione Sicilia ha “riepilogato” le disposizioni in materia di screening, relative all’utilizzo ed all’esecuzione dei tamponi rapidi su card (di tipo immunocromatografico) per la rilevazione qualitativa degli antigeni specifici per Sars-Cov 2 da prelievo rinofaringeo, fissandone anche le relative indicazioni operative. In particolare, per quanto concerne i costi, “al fine di calmierare i prezzi”, precisa il documento nel capitoletto dedicato alla tariffazione, viene “stabilita una tariffa regionale obbligatoria” dell’esame “pari a € 15,00 comprensiva di prelievo rinofaringeo”. Tale prezzo viene però giudicato “semplicemente insostenibile” dal dott. Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi (di cui è anche delegato ONB per la regione Sicilia). Il tampone rapido per coronavirus, argomenta infatti il rappresentante dei Biologi siciliani “non può essere eseguito per quella cifra dal momento che il test viene già venduto, dai fornitori ai laboratori di analisi, a circa 10 euro. Un costo a cui vanno poi aggiunte anche tutte le altre spese sostenute nei laboratori ed indispensabili per la obbligatoria messa in sicurezza e sanificazione dei locali a esclusivo interesse del personale e degli stessi pazienti”.