D’Anna eletto presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB): “Ora voltare pagina”. Eletti a Roma anche i Siciliani Locorotondo e Virgone

ROMA. È l’ex senatore Vincenzo D’Anna il nuovo presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi. Già presidente del disciolto ONB, D’Anna è stato designato all’unanimità (15 voti su 15) dai consiglieri del Comitato Centrale, l’organo di governo della FNOB, la cui elezione, pochi giorni fa, ha posto fine al commissariamento “lampo” dell’ente di rappresentanza professionale dei Biologi italiani.

Due i Biologi Siciliani che siederanno nel Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi, sono Nicola Giovanni Locorotondo e Diego Virgone.

Nicola Locorotondo, iscritto all’Ordine dei Biologi da ben 52 anni, ha svolto diversi incarichi istituzionali negli anni all’interno dell’Ordine dei Biologi, nonchè Presidente dell’Associazione Italiana Poliambulatori accreditati, ruolo quest’ultimo che in ottemperanza alla Legge 3/2018, lascerà al momento della nomina da parte del Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin quale Commissario Straordinario dell’Ordine dei Biologi della Sicilia. A lui si deve l’adozione degli atti necessari a garantire la piena operatività dell’Ordine della Sicilia alla scadenza naturale del Consiglio dell’Ordine nazionale dei biologi avvenuta il 04 Dicembre 2022, nonché un ordinato passaggio di transizione con l’avvio delle prime elezioni regionali, in modalità da remoto, che hanno visto esprimere il voto di 2.473 biologi su un totale di 6.853 aventi diritto, determinando un record positivo di affluenza che ha toccato il 36.09 %, dato mai ottenuto neanche a livello nazionale.
Rilevanti le Sue competenze nel campo della Medicina di Precisione ed il suo impegno per dotare l’Ordine dei biologi di una sede dignitosa ma al contempo ad un prezzo d’affitto più basso rispetto alla media di Palermo. Grazie al suo impegno, l’Ordine siciliano ha a disposizione una sede istituzionale di più di 330 mq, ubicata nei pressi del rinnovato Porto di Palermo, che con il Marina Yacthing si presta a divenire il punto di riferimento per meeting e congressi, ed a due passi dalle nuove fermate della metropolitana di Palermo (Porto e Politeama) le quali saranno aperte nel 2024.

Costante e continuativa l’attenzione per l’aggiornamento professionale del personale, per l’innovazione tecnologica, per il controllo di qualità e la tempistica di refertazione, punti di forza e caratteri distintivi dell’organizzazione, tra le prime in Sicilia a conseguire la certificazione del Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001, nonché l’accreditamento SINAL.

Nicola Giovanni Locorotondo

Diego Virgone, da oltre 8 anni direttore sanitario del centro di Analisi cliniche Biolab di Agrigento, è un giovane patologo clinico con un passato già di delegato provinciale dell’Ordine nazionale dei Biologi di Agrigento (2009 -2013), ruolo nel quale si distinse per innovazione ed una spiccata capacità di leadership capace quest’ultima di avvicinare i professionisti alle attività formative e di rappresentanza ordinistica. Appassionato e competente biologo, con una lunga esperienza nel campo sanitario e della ricerca, ha realizzato un centro specialistico per esami di citologia diagnostica, che vanta collaborazioni con importanti cliniche siciliane. Su di lui i consiglieri del Comitato Centrale, su proposta del Presidente Vincenzo D’Anna, hanno riposto la propria fiducia assegnando all’unanimità il delicato ed importante ruolo di Tesoriere.

Diego Virgone (detto Dino)

Le altre cariche istituzionali romane sono quella di Vicepresidente assegnata al Prof.Alberto Spanò e di Segretaria alla dottoressa Marzia Bedoni. “E’ il momento di recuperare il tempo perduto e di lavorare per creare l’armonia” ha commentato, a caldo, l’ex parlamentare ringraziando “i colleghi che hanno scelto di accordarmi la loro preferenza”. Per D’Anna: “occorre operare in continuità con quanto di buono già fatto in passato, cercando di focalizzarsi di più sulle reali esigenze della categoria”. Ciò che più conta, infatti, “è lavorare per costruire un clima di operosità, raggiungere nuove garanzie legislative per i Biologi eredi della nuova scienza e della conoscenza che si sviluppa in ogni ambito diagnostico e di ricerca. Vivere il tempo della collaborazione con tutte le categorie sanitarie e con quelli di buona volontà e disponibilità”. Insomma: “è l’ora di voltare pagina e cooperare con quanti sono pronti ad anteporre gli interessi di una scienza giovane ed innovativa quella professata dai Biologi italiani. Un afflato professionale che è in gran parte ancora da realizzare sotto il profilo di una consapevole appartenenza alla famiglia dei Biologi). Privilegiando gli interessi diffusi alle proprie personali ambizioni” ha concluso.